Una scuola giardino. E’ ciò che è diventata la elementare di Porta Fratta grazie all’impegno di un gruppo di genitori che, dopo le manutenzioni iniziate a marzo, hanno continuano a lavorare tutte le settimane alla cura delle aree esterne, stimolati da una disponibilità di spazi e da una collocazione del plesso particolarmente felice, incastonato com’è nel centro storico, a stretto contatto visivo con le mura urbiche, il tempio della Consolazione, i campanili di Santa Maria e di San Fortunato.
E così, dopo aver riverniciato le ringhiere, ripulito la corte scolastica e tagliato con regolarità l’erba, si è dato corso alla riqualificazione del terreno circostante. In accordo con la dirigenza scolastica e con le maestre, i genitori si sono organizzati, ideando e realizzando la trasformazione di spazi anonimi e trascurati in un piccolo parco ludico-didattico.
L’elenco di quanto fatto è sorprendente. Grazie anche alla collaborazione della fattoria didattica dell’Istituto Agrario sono state messe a dimora, coinvolgendo gli stessi bambini, alcune piante di olivo e addirittura un piccolo filare di viti, peraltro di varietà locali antiche. Poco lontano le classi hanno piantato degli alberi da frutto, anche questi di varietà rare recuperate dal Parco 3A, occasione che ha fornito il la anche per una lezione sulla biodiversità. Una scarpata abbandonata, grazie a tufi e terriccio, è diventata una serie di otto aiuole-cassoni pieni di fiori colorati che dal prossimo anno potranno fungere da orti e trasformarsi anche in piccole serre. I genitori hanno poi costruito il gioco della campana, messo delle panchine, dei cestini portarifiuti e sistemato il campetto polivalente con la rete da tennis/pallavolo.
Le maestre sono potute tornare a portare i bambini all’esterno con più frequenza e maggiori stimoli, tanto che il saggio teatrale di fine anno si terrà non più in trasferta ma nell’area verde della scuola giardino, dove i piccoli studenti si occupano della cura di piante e fiori.
I lavori promossi dai genitori dei bambini delle primi classi proseguono, con il coinvolgimento di sempre più volontari, tra l’apprezzamento anche degli abitanti del rione, per i quali quello spazio potrà tornare a rappresentare un polmone. Ci sono altre aree contigue da recuperare e riqualificare.
Anche l’antica torre medievale, che svetta inutilizzata sopra le aule, è diventata un obiettivo ambizioso della comunità scolastica: farla diventare una estensione a servizio di attività didattiche integrative.